Allestimento della collezione Carive, Fondazione Querini Stampalia, Venezia
Il terzo piano di Palazzo Querini Stampalia, sede dell’omonima Fondazione, è stato restaurato da AMDL CIRCLE per ospitare la collezione di opere d’arte della Cassa di Risparmio di Venezia: Tintoretto, Tiepolo e Canaletto, Caffi e Arturo Martini, mobili preziosi e libri antichi. Gli spazi, precedentemente adibiti a uffici, sono stati liberati da tramezzature e superfetazioni, ripristinando così l’infilata di sale che caratterizza anche la biblioteca e il museo ai piani sottostanti. Le porte sono state allineate in un unico cannocchiale, mettendo in comunicazione visiva il susseguirsi degli ambienti. Grazie al restauro filologico, il pavimento in seminato veneziano ha riacquistato la sua identità storica mentre le travi dei solai, spogliate dalle sovrastrutture, raccontano le arguzie e i misteri della statica degli antichi palazzi veneziani. Nella sala più piccola l’intervento ha riportato alla luce i decori storici; le altre sale sono state intonacate con colori che si...
Leggi di piùIl terzo piano di Palazzo Querini Stampalia, sede dell’omonima Fondazione, è stato restaurato da AMDL CIRCLE per ospitare la collezione di opere d’arte della Cassa di Risparmio di Venezia: Tintoretto, Tiepolo e Canaletto, Caffi e Arturo Martini, mobili preziosi e libri antichi. Gli spazi, precedentemente adibiti a uffici, sono stati liberati da tramezzature e superfetazioni, ripristinando così l’infilata di sale che caratterizza anche la biblioteca e il museo ai piani sottostanti. Le porte sono state allineate in un unico cannocchiale, mettendo in comunicazione visiva il susseguirsi degli ambienti. Grazie al restauro filologico, il pavimento in seminato veneziano ha riacquistato la sua identità storica mentre le travi dei solai, spogliate dalle sovrastrutture, raccontano le arguzie e i misteri della statica degli antichi palazzi veneziani. Nella sala più piccola l’intervento ha riportato alla luce i decori storici; le altre sale sono state intonacate con colori che si ispirano alle opere esposte, così che dal grigio minimale del Novecento si arriva gradualmente alle tinte forti dei dipinti del passato. La suddivisione di opere e arredi in base all’epoca di appartenenza va a comporre un excursus storico-temporale che inizia nella sala del Cinquecento e termina nel Portego, con le sculture novecentesche di Arturo Martini. Il percorso espositivo è visitabile anche a ritroso, dal Novecento al Cinquecento.
- Architettura e design di cultura umanistica
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