Uffici UniCredit
AMDL CIRCLE ha progettato gli interni del nuovo complesso direzionale di UniCredit a Verona, negli edifici 23 e 24 degli ex Magazzini, ristrutturati da Mario Botta, che ha curato la riqualificazione dell’intera area. La galleria d’ingresso è come una grande piazza coperta che occupa lo spazio a tutta altezza tra i due edifici. Si tratta di un’ideale continuazione dello spazio pubblico e funge da interfaccia tra la banca e la collettività. Per questo, oltre a ospitare il bancone dell’accoglienza, è stata predisposta per l’organizzazione di esposizioni ed eventi e allestita con elementi grafici per la comunicazione del gruppo. All’interno degli edifici, 800 postazioni di lavoro sono distribuite su tre piani e accolgono 900 dipendenti coinvolti in un progetto di smart working, orientato a supportare l’equilibrio tra vita lavorativa e vita sociale, implicando il superamento dei concetti tradizionali di ufficio privato, scrivania personale e postazione fissa, così come...
Leggi di piùAMDL CIRCLE ha progettato gli interni del nuovo complesso direzionale di UniCredit a Verona, negli edifici 23 e 24 degli ex Magazzini, ristrutturati da Mario Botta, che ha curato la riqualificazione dell’intera area.
La galleria d’ingresso è come una grande piazza coperta che occupa lo spazio a tutta altezza tra i due edifici. Si tratta di un’ideale continuazione dello spazio pubblico e funge da interfaccia tra la banca e la collettività. Per questo, oltre a ospitare il bancone dell’accoglienza, è stata predisposta per l’organizzazione di esposizioni ed eventi e allestita con elementi grafici per la comunicazione del gruppo.
All’interno degli edifici, 800 postazioni di lavoro sono distribuite su tre piani e accolgono 900 dipendenti coinvolti in un progetto di smart working, orientato a supportare l’equilibrio tra vita lavorativa e vita sociale, implicando il superamento dei concetti tradizionali di ufficio privato, scrivania personale e postazione fissa, così come quello di open space, a favore di una diversificazione delle aree di condivisione. L’adozione di questa filosofia coinvolge dunque la definizione stessa degli spazi, il cui layout ha un impatto significativo sul lavoro e può favorire la flessibilità e il benessere delle persone.
Nei nuovi uffici, gli impiegati sono liberi di scegliere la postazione più congeniale alla loro attività tra quattro tipologie di spazi: la Homebase, per il lavoro individuale, è allestita con tavoli organizzati in sei postazioni; la Focus Area, acusticamente isolata, è dedicata ai momenti in cui è necessario isolarsi e concentrarsi; la Co-working Area è pensata per il lavoro di gruppo e organizzata intorno a grandi tavoli con tecnologia integrata, che consente di mettere in condivisione i laptop; infine, l’Office & Meet è un ufficio assegnato a un dirigente che può essere utilizzato come sala riunioni in assenza del responsabile. Oltre alle postazioni di lavoro, sono allestiti spazi dedicati ad attività collaborative (Comunication Area), sale riunioni per un massimo di dieci persone (Meeting Room), sale riunioni più piccole per un massimo di tre persone (Flexi Room); spazi insonorizzati per telefonate e conference call (Phone-booths); zone di supporto con stampanti, armadietti, archivi, caselle per la posta e guardaroba (Functional Area); un piccolo padiglione di legno (Agorà), tecnologico e informale, adatto per sessioni di brainstorming. Inoltre a ogni piano è presente una cucina per le pause lavorative.
La chiostrina dell’edificio 23 è rifunzionalizzata come un auditorium per eventi interni al gruppo, allestita con una scalinata mobile in legno di rovere che può essere smontata e rimontata all’occasione. Sullo spazio si affacciano sei bow windows di rovere, che creano spazi informali, luminosi e flessibili dove avere una conversazione con un collega o un cliente.
Il sistema di arredi, principalmente in legno di betulla, nasce direttamente dall’analisi dei nuovi metodi di lavoro. In collaborazione con UniFor è stato studiato un telaio modulare in acciaio a creare la cornice per varie scrivanie, che si differenziano dal formato standard 160 x 80 cm, senza utilizzare gambe di sostegno intermedie. Il telaio, dotato di fori a cremagliera, permette l’installazione di vari elementi (scaffalature, schermi multimediali e pannelli acustici) e consente l’integrazione di bracci tecnologici, cablaggi e cavi, liberando la superficie del piano di lavoro. Sul telaio possono essere montati diversi vetri divisori e pannelli acustici in tessuto per le postazioni che richiedono maggiore concentrazione.
- Architettura e design di cultura umanistica
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