Gallerie dell’Ottocento, Gallerie d’Italia – Milano

Nel centro di Milano, tra piazza della Scala, via Manzoni e via Morone, quattro palazzi storici di gran pregio – Anguissola (1775-1778), Antona Traversi (1829), Brentani (1829) e Beltrami (1906-1911) – sono stati collegati e ristrutturati per esporre le collezioni di pittura del XIX e XX secolo di Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo. Nei fabbricati, che delineano una sintesi dello sviluppo urbano e architettonico della città fra la fine del Settecento e i primi decenni del secolo scorso, l’allestimento si articola in sezioni espositive che riprendono e attualizzano la relazione tra arredo e contenitore architettonico peculiare dell’epoca in cui ciascun edificio è stato costruito. Si accede da piazza della Scala, dove i vecchi locali della Banca Commerciale Italiana sono stati adattati per ospitare le raccolte del Novecento. Di seguito si snodano le Gallerie dell’Ottocento, organizzate per soggetti, lungo una prima sequenza di sale all’interno di Palazzo Anguissola...

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Nel centro di Milano, tra piazza della Scala, via Manzoni e via Morone, quattro palazzi storici di gran pregio – Anguissola (1775-1778), Antona Traversi (1829), Brentani (1829) e Beltrami (1906-1911) – sono stati collegati e ristrutturati per esporre le collezioni di pittura del XIX e XX secolo di Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo. Nei fabbricati, che delineano una sintesi dello sviluppo urbano e architettonico della città fra la fine del Settecento e i primi decenni del secolo scorso, l’allestimento si articola in sezioni espositive che riprendono e attualizzano la relazione tra arredo e contenitore architettonico peculiare dell’epoca in cui ciascun edificio è stato costruito.
Si accede da piazza della Scala, dove i vecchi locali della Banca Commerciale Italiana sono stati adattati per ospitare le raccolte del Novecento. Di seguito si snodano le Gallerie dell’Ottocento, organizzate per soggetti, lungo una prima sequenza di sale all’interno di Palazzo Anguissola Antona Traversi e, passando dalla nuova corte vetrata di quest’ultimo, proseguono in una seconda infilata di dieci ambienti dentro Palazzo Brentani. Il percorso di visita si conclude con una caffetteria e un bookshop affacciati su via Manzoni.

• Palazzo Anguissola e i cavalletti espositivi
Palazzo Anguissola del Soave divenne nel Novecento abitazione del fondatore della Banca Commerciale Italiana Raffaele Mattioli, la cui moglie lo ha abitato fino in tempi recenti. Intesa Sanpaolo lo ha trasformato in archivio storico al piano terra, riservando il piano nobile a uffici e a sale di rappresentanza.
La trasformazione odierna ha beneficiato del restauro condotto negli anni novanta dagli architetti Valle, Broggi e Burckardt, durante il quale sono stati aggiornati tutti gli impianti elettrici e di climatizzazione e si sono completamente recuperati i decori in oro, gli stucchi e i gessi, trasformando l’archivio e gli uffici in poco tempo e con pochi interventi.
L’apparato decorativo è talmente preminente da rendere l’uso di questi ambienti molto delicato; ha dunque imposto un’esposizione indipendente dalle pareti che, nella stragrande maggioranza dei casi, avviene attraverso cavalletti. Tutti i cavalletti sono realizzati in bronzo e progettati su misura per reggere i consistenti pesi dei gessi del Canova e per accogliere coerentemente i grandi dipinti di Hayez e Migliara. I cavalletti per i gessi sono progettati con una struttura a doppia colonna e con piedi a traversa: all’apparenza estremamente sottili e leggeri, sono in realtà estremamente solidi e robusti. Lastre di bronzo ad alto spessore sono saldate insieme lasciando una cavità centrale, che ne alleggerisce il peso permettendo altresì il passaggio dei cavi per l’illuminazione. La realizzazione a profili ha permesso di ottenere un alto grado di dettaglio anche nelle parti tubolari, con superfici sagomate e sottili scuretti nei punti di giunzione. Anche se le opere presentano dimensioni diverse, sono mantenute alla stessa altezza per favorire il confronto e una lettura più completa delle storie in esse raccontate, dai bassorilievi con scene dall’Iliade nella Sala a Tempio a quelli ispirati al Fedone di Platone nella Sala dei Monocromi, a quelli con scene domestiche e religiose nella Sala dei Cammei. Solo in alcuni ambienti è stata possibile un’esposizione con cavi, che sono agganciati a una barra fissata senza danneggiare le decorazioni: in talune sale i gruppi di dipinti più piccoli sono montati su pannelli fissati direttamente sulle lampade a stelo.

• Palazzo Anguissola Antona Traversi e la nuova corte vetrata
Nel 1817 il conte Anguissola vendette il suo palazzo a un ricco esponente della borghesia milanese, l’avvocato Giovanni Battista Traversi, che nel 1829 incaricò Luigi Canonica di realizzarne il corpo anteriore affacciato su via Manzoni. Il Canonica progettò il prospetto con lesene corinzie, lo scalone d’onore e il chiostro quadrato ad angoli smussati con imponenti colonne doriche. Tale chiostro costituisce oggi il nodo distributivo delle Gallerie dell’Ottocento. Completamente chiuso da una vetrata che ne esalta la forma e mette in evidenza il colonnato, il cortile collega l’ingresso di via Manzoni al n. 10, le sale di Palazzo Anguissola e il giardino interno. I nuovi serramenti in bronzo naturale stabiliscono la giusta relazione con le colonne, completando i vuoti in proporzione. Questa vetrata organizza lo spazio in due ambienti comunicanti che traggono luce l’uno dall’altro e, come due cicli espositivi paralleli, possono ospitare sculture importanti, per esempio il grande disco di Arnaldo Pomodoro, che già da molti anni campeggia al centro del chiostro.

• Le Gallerie Manzoni: palcoscenico domestico
Dal chiostro si accede alle Gallerie Manzoni, un’infilata di dieci sale che attraversano Palazzo Anguissola Antona Traversi e Palazzo Brentani. Qui la pittura dell’Ottocento è esposta secondo una suddivisione tematica: il paesaggio lombardo, la pittura di genere, la sperimentazione atmosferica sul vero, il sublime, il simbolismo; per poi introdurre, con i dipinti di Umberto Boccioni, la stagione futurista.
Completamente diversa da quella del Palazzo Anguissola del Soave, la peculiare atmosfera di questi ambienti è ottenuta separando drasticamente l’area museale dal traffico di via Manzoni su cui si affaccia, oscurando l’infilata di finestre con tendaggi morbidi che riprendono il colore delle sezioni del museo. I vecchi uffici della banca hanno lasciato il posto ad ambienti domestici ottocenteschi che costruiscono una sorta di palcoscenico teatrale che mette le opere al centro della contemplazione. I colori alle pareti delle diverse sale ritmano i temi espositivi, con i toni drammaturgici a valorizzare le preziose cornici dorate o argentate, lavorate artigianalmente, recuperate dopo un attento restauro. Il pavimento ricostruito, in rovere antichizzato a doghe strette, che riprende quelli d’uso nei palazzi dell’Ottocento, è un forte elemento di congiunzione nel percorso.
Gli ambienti sono stati dotati di impianti di climatizzazione per il controllo totale della temperatura e dell’umidità relativa, di impianti illuminotecnici calibrati e di impianti antifurto integrati nelle contropareti. Grazie al sistema di accrochage dei quadri, tutti i sistemi integrati alle pareti sono celati e predisposti per non disturbare il piacere della visita.
Il criterio espositivo di base nasce dall’analisi del fenomeno dell’arredo industriale che nell’Ottocento comincia a entrare nelle residenze borghesi come prodotto acquistabile sul mercato, che scalza il progetto su misura integrato nella composizione architettonica.

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Area

Architettura

Timeline

2010 - 2011

Location

Milano, Italia

Tipologia

Restauro, Riconversione

Dimensione

1670 Metri quadrati

Cliente

Intesa Sanpaolo

Stato

Realizzato

  • Architettura e design di cultura umanistica
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