Leaveitbe. Concetto e filosofia

In che modo possiamo, noi architetti, contribuire al dibattito sul ripensamento della nostra presenza sul pianeta? L’installazione allestita negli spazi dello studio racconta la nuova ricerca di Michele De Lucchi e AMDL CIRCLE, Leaveitbe, che mira a liberare spazio dall’uso indiscriminato dell’uomo.
Oggi è molto più importante lo spazio che liberiamo di quanto lo sia quello che costruiamo, perché abbiamo superato il confine tra la massa antropogenica e la biomassa. Assumendoci la responsabilità per la salute del pianeta, dovremmo essere in grado di definire i limiti dell’azione umana. Alle domande su cosa fare e cosa non fare per proteggere lo spazio, ridurre il consumo di suolo e pensare a un nuovo corso per la vita del pianeta rispondiamo con Leaveitbe. un cerchio tracciato sul terreno per definire un dentro che non vuole più essere trasformato dall’uomo. Questa idea corrisponde alla necessità di riconoscere lo spazio come sostanza di tutto ciò che come progettisti facciamo. Perché è lo spazio che conferisce valore agli oggetti, all’architettura, alle relazioni umane. Salvare lo spazio, che sia naturale e selvaggio o già antropomorfo, diventa l’obiettivo del nostro lavoro. 
Leaveitbe è spazio da non toccare più, che si autorigenera in relazione al contesto. Scegliere di costruirlo è un atto di responsabilità condivisa, espressione di un fare insieme – di chi lo progetta e di chi lo realizza – entrambi attori di un gesto simbolico di protezione dello spazio. Abbandonando una prospettiva antropocentrica, Leaveitbe attesta l’atto di lasciar andare la natura, lo spazio, la vita che scorre.